Villa Lavagnoli

La storia

Villa Lavagnoli è una villa settecentesca che sorge nel cuore di San Gregorio di Veronella, circondata da un grande parco contraddistinto da magnolie secolari, famosa soprattutto per la presenza storica di Napoleone Bonaparte avvenuta dopo la battaglia d'Arcole nel 1796. Un alto muro di cinta con un bel portale d'accesso, impreziosito da due grandi statue, la separa dalla pubblica via.

Il palazzo è strutturato in cinque corpi ben distinti tra i quali spicca quello centrale, più alto e sormontato da un timpano sul quale si trovano tre statue. A vigilare sulla villa e sull'intero complesso è la statua marmorea di Ercole munito di clava.

Un tempo il palazzo proseguiva sia a destra che a sinistra, con varie adiacenze rustiche di consistenza e valore artistico. Ancora oggi è visibile quello che resta di un lungo porticato che un tempo era sorretto da grandi colonne. Particolare appare l'ingresso del piano terra, delineato dal rigoroso bugnato su cui appoggia la balconata in tufo del corpo centrale.
Ai lati si aprono simmetriche finestre ad arco contornate dai pregevoli contorni con capitelli e chiavi di volta. Al piano terra, le grandi finestre rettangolari appaiono sormontate superiormente da cornici sporgenti su cui si innestano le inferriate.

L'unica interruzione alla linearità di facciata viene data dalla cornice del frontone centrale che si prolunga sui brevi corpi laterali. Anche l'ingresso alla villa è, come prima accennato, caratterizzato dalla presenza di due statue collocate al dí sopra di grandi piedistalli.
A sinistra è riconoscibile la figura di un condottiero munito di elmo, corazza, gambali, scudo e mantello che raffigura, come riporta una scritta riportata sul basamento, Teobaldo Lavagnoli (1209). Dall'altra parte una donna con un bambino rappresentano, sempre come viene riportato in una iscrizione, «Mar.Iamdepergis et Ioannes Filuis» (1210) (Viviani, 1975).

Varcando il portone di ingresso, colpiscono, all'interno, i bei saloni, eleganti e riccamente arredati. Il salone centrale del pianterreno è affrescato mentre il soffitto ha travi lignee decorate di particolare pregio artistico. Il salone centrale del piano superiore, ricco di decorazioni parietali, è caratterizzato dal grande soffitto a guscio anch'esso finemente decorato.
I pavimenti sono a mosaico e molte stanze sono impreziosite da artistici camini seicenteschi in pietra. Varie date impresse sui muri o sui pianerottoli ricordano, probabilmente, le annate in cui sono stati eseguiti lavori manutentivi o di abbellimento. Altra caratteristica è la raffigurazioni di animali tra cui un grosso felino collocato quasi a guardia di una delle due scale di servizio poste nelle parti laterali della costruzione (Viviani, 1975).

Una caratteristica di villa Lavagnoli è la presenza di numerosi stemmi, collocati sia all'interno sia all'esterno della nobile dimora, che ricordano le varie proprietà. In origine la villa appartenne alla famiglia Lavagnoli che deteneva la giurisdizione su Caselle di Pressana e San Gregorio. Venne in un secondo momento acquistata dai Da Mula, quindi passò aí Dal Covolo. Davanti alla villa si trova un bel giardino arricchito da piante secolari e da statue